Taglio del nastro questa mattina per l’undicesima edizione di Triestespresso Expo, l’unica fiera mondiale dedicata all’espresso, in programma fino al 26 ottobre al Generali Convention Center all’interno del Porto Vecchio. Tre giorni di evento, a cadenza biennale, dove il mondo del caffè a livello internazionale dialoga su novità e prospettive per il futuro. Con 48 Paesi presenti, l’expo quest’anno rappresenta ancora di più un punto di riferimento per la filiera. Organizzato dalla Camera di commercio Venezia Giulia attraverso la sua società in house Aries Scarl, l’evento è realizzato in collaborazione con l’Associazione Caffè Trieste e con la co-organizzazione e il contributo del Comune di Trieste.
Il Ministro Lollobrigida ha inviato un messaggio in occasione dell’apertura: “Eventi internazionali come Triestespresso Expo sono essenziali per costruire rapporti commerciali e confrontarsi sui cambiamenti che interessando il settore, dalla materia prima fino alla sperimentazione di nuove tecniche e soluzioni innovative, soprattutto alla luce delle sfide che tutto il comparto agroalimentare è chiamato ad affrontare. Il caffè, per noi, non è solo un prodotto: è simbolo che unisce l’Italia dal Nord al Sud, raccontando la storia delle nostre Regioni, delle nostre comunità e della nostra cultura”. (lettera completa del ministro in allegato)
Il presidente della Camera di commercio Venezia Giulia Antonio Paletti ha spiegato che “Triestespresso Expo è una scommessa della Camera di commercio Venezia Giulia e degli imprenditori del caffè che ripropongono un appuntamento ricco di opportunità e novità. L’internazionalità si conferma uno dei punti forti della manifestazione. Tra i Paesi presenti Corea del Sud, India, Uganda, Arabia Saudita, Etiopia, Burundi, Lettonia, Cina, Ruanda, Serbia, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia, Romania, Germania, Austria, Croazia e molti altri. Inoltre, abbiamo portato per la prima volta buyers dei vari Paesi del mondo per incontri b2b con gli espositori, che rappresentano grande valore aggiunto. Sarà quindi un’edizione innovativa, importante e con un indotto significativo per la città”.
L’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti, ha sottolineato che “a Trieste si respira il caffè, perché la città è nata sproprio sui traffici commerciali del caffè, che hanno garantito un importante impulso al territorio. I secoli sono passati ma quella tradizione rimane e possiamo definirci ancora, orgogliosamente, la città del caffè”. Il sindaco Roberto Dipiazza ha evidenziato che “la città corre, appuntamenti internazionali come questo contribuiscono a dare ancora più visibilità a Trieste”. Per Arianna Mingardi, presidente dell’Associazione Caffè Trieste, la fiera “rappresenta un’opportunità eccezionale di dialogo, incontro e confronto”, mentre Omar Zidarich, presidente del Gruppo Italiano Torrefattori Caffè, ha aggiunto che “l’expo orami non è solo un’esposizione, ma è anche un appuntamento legato alla formazione e all’approfondimento di diverse tematiche per il settore, e questo è sicuramente un risultato importante”. Zidarich ha anche aggiunto un dato, che indica la rilevanza del caffè nel Paese “in Italia – ha detto – ogni giorno vengono consumate 95 milioni di tazzine”.
La giornata inaugurale è iniziata con il convegno dedicato al tema normativo dell’European Deforestation-free products Regulation (EUDR), il regolamento dell’Unione Europea (Ue) contro la deforestazione che potrebbe entrare in vigore a breve. Tra i relatori che hanno effettuato un focus dettagliato sull’argomento Massimiliano Fabian, vicepresidente della Federazione Europa del Caffè (ECF). “L’implementazione della regolamentazione sulla deforestazione è un argomento sicuramente condiviso come obiettivo da tutto il settore del caffè – ha sottolineato – ma è complicata nelle sue modalità e nelle sue tempistiche, anche da parte delle autorità competenti. Tanto che c’è stata la proposta di rinviarla di 12 mesi, cosa che è probabile vada in porto. Le grosse sfide che ci troviamo davanti sono di tipo pratico, quindi riuscire a tracciare una filiera così complessa e lunga come quella del caffè non è facile, non è una sfida semplice e coinvolge tutti i Paesi produttori, Paesi dove è materia prima è molto importante per la vita di tanta gente. E se il regolamento non viene implementato in modo corretto, si rischia di creare problemi importanti a queste persone dal punto di vista sia sociale che economico”.
La prima giornata è continuata con due workshop: “Presentazione della nuova metodologia C.V.A. di valutazione sensoriale della S.C.A.” a cura di Alberto Polojac – Coordinatore nazionale S.C.A. Italy, e con “Percorso sensoriale e degustativo diviso in tre giornate. Flavours in a cup + glass” a cura di Edy Bieker, esperto conoscitore e assaggiatore del mondo del caffè, e Arianna Mingardi, Amministratore di Amigos Caffè e Presidente Associazione Caffè Trieste. Spazio poi all’esibizione “IBRIK, l’estrazione del caffè alla turca” a cura di Moritz Hofer, trainer S.C.A., finalista competizioni nazionali IBRIK 2024. In collaborazione con illycaffè si è svolto poi l’appuntamento con Training Pills “L’importanza di creare nuove ricette”, intervista a Elisa Caria, Senior Training Specialist dell’Università del caffè di illycaffè, sull’importanza di creare nuove ricette a base di caffè per rivitalizzare il dialogo con i consumatori. E Training Pills, sempre con illycaffè, “Le ricette vincenti per il business”, intervista a Elisa Caria, Senior Training Specialist dell’Università del caffè di illycaffè, sull’effetto delle preparazioni speciali sullo scontrino medio.
La prima giornata si è conclusa con un’altra esibizione, una sessione di cupping con otto caffè provenienti dalle piantagioni del Ruanda, con l’esperto Andrej Godina. L’evento si inserisce nel progetto ICU RUANDA AID 012590/04/9 di collaborazione sottoscritto tra l’Associazione Caffè Trieste e l’ICU – Istituto per la Cooperazione Universitaria per far conoscere il caffè prodotto nello Stato africano ed è rivolto a torrefattori e importatori.