Il piano industriale è coerente con la prosecuzione della produzione nel sito di Trieste. Questa la formula utilizzata per annunciare l‘accordo sindacale di Fiom, Fim e Uilm per dare continuità allo stabilimento nella zona industriale, dopo le 48 uscite volontarie e il mancato rinnovo del contratto per 72 lavoratori somministrati.
L’alternativa della proprietà era quella di delocalizzare in Romania la produzione. Diversa la posizione della sigla sindacale USB, secondo la quale la sottoscrizione dell’accordo non rappresenta una vittoria, in considerazione del numero di posti di lavoro andati perduti.
L’accordo sarà presentato al Mise (Ministero dello sviluppo economico) il prossimo 20 ottobre, dove verrà ufficializzato che, dei 540 lavoratori impegnati a inizio estate nello stabilimento, solo 160 resteranno attivi.
Il 1 giugno un altro incontro si era già svolto al Mise, presenti rappresentanti aziendali, Confindustria Alto Adriatico, Assessore regionale al lavoro, Invitalia e organizzazioni sindacali nazionali e territoriali.